Le Leggende sui Tre FratelliAttorno alle tre figure dei SS. Martiri della chiesa di Lentini Alfio, Filadelfo e Cirino ruotano numerose leggende e credenze che vengono trasmesse oralmente da padre in figlio. Alcune di esse trovano riscontro nelle documentazioni storiche, altre sono basate su testimonianze scritte dagli storici, altre ancora vengono semplicemente raccontate. Qui di seguito ne riportiamo alcune: Si narra che durante le persecuzioni cristiane da parte dei Romani i tre fratelli di Vaste giunti ormai nei pressi di Lentini, più esattamente nel fiume Simeto, si trovarono nella difficoltà di doverlo attraversare, avendo i soldati romani alle loro spalle; il Simeto allora più grande e rigoglioso era un turbinio di acque, i tre fratelli allora, non avendo altra possibilità si avventurarono in quelle acque, ma invece di sprofondare in esse vi camminavano sopra mentre i soldati romani che volevano prenderli vi si annegavano. La leggenda del cavallo: Nella grotta rupestre di Tertullo chiamata "a rutta i rattattullu" carcere dei tre santi, nella parte di destra in alto si possono vedere delle orme di zoccoli di cavallo, non si sa bene il motivo certo, alcuni dicono sia stato un cavallo alato, altri dicono sia il cavallo di Tertullo che cadde dalla sommità della grotta, altri la attribuiscono alla mitologia con Pegaso cavallo alato. La leggenda della peste: Quando i tre fratelli di Vaste giunsero in Lentini, la trovarono appestata, allora loro la miracolarono liberandola dalla peste. Oggi nella Chiesa di San Francesco Di Paola si conserva a sinistra dell'altare un affranto di roccia che conserva le orme dei tre fratelli fatte nel momento in cui Lentini fu liberata dalla peste. La ricorrenza del tre: La ricorrenze del tre rappresenta forse più che una leggenda, un elemento di coincidenza facilmente appurato, prendendo in esame i giorni e le date riguardanti i tre santi: nacquero tutti di giorno 3 sono 3 fratelli vennero in Lentini giorno 3 febb. 252 vennero martirizzati nel 253 il giorno dei tre santi si festeggia il 3 di sett. i pozzi lasciati dalla lingua di Sant' Alfio durante il suo martirio sono 3 La leggenda del terremoto: Questa leggenda riguarda sempre La leggenda dei pozzi: Quella dei pozzi, forse è l’unica che si avvale di elementi materiali di grande supporto. Si racconta che la lingua di Sant’Alfio appena strappata compì tre balzi a terra dando luogo a tre pozzi d’acqua; pozzi che con le invasioni in Sicilia non si sapeva dove fossero ubicati. Si narra che il 10 maggio del 1500 anniversario del Martirio dei tre Santi fratelli, questi apparvero in sogno alla lentinese signora Maria Seya. In quel sogno i Santi Martiri indicarono a Maria il luogo dove avrebbe potuto trovare i tre pozzi, che dopo un breve lavoro di scavo vennero rinvenuti. I lentinesi chiesero che fosse costruita li una chiesa che venne chiamata chiesa della Fontana. Distrutta dal devastante sisma del 1693 ricostruita nel 1711, venne ubicata in modo che i tre pozzi risultassero uno al centro della navata, uno all’abside dietro l’altare maggiore e uno fuori dal portale d’ingresso. Ancora oggi nella Chiesa di Maria della Fontana o dei tre Santi edificata sulle basi di un foro romano, e nello stesso luogo dove vennero martirizzati, si possono vedere i tre pozzi, in occasione della festa di Sant’Alfio quello centrale viene aperto e l’acqua santa contenuta, miracolosamente si innalza di livello fino a straripare. Sul portale d’ingresso infatti c’è scritto: cioè: Questa sorgente è piena, non di liquido chiaro, ma di sangue
Autore: lame Pubblicato: 2016-06-24 18:17:59 |
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